Sara Trova ha 30 anni. Dopo il Liceo Scientifico Bérard di Aosta, ha conseguito la Laurea Magistrale in Biologia Cellulare e Molecolare. “La scelta di svolgere gli studi universitari al di fuori del territorio valdostano è stata in parte dettata dalla voglia di conoscere nuove città e dalla “scarsa” offerta di Università in ambito scientifico nella mia regione”.

Gli studi universitari hanno portato Sara a coltivare un crescente interesse verso le Neuroscienze, campo ancora enormemente inesplorato, e a prendere la decisione di intraprendere il lungo percorso di Dottorato in Neuroscienze, a Torino.

Durante il primo anno di questi studi, Sara ha realizzato di volersi confrontare con realtà straniere per acquisire nuove conoscenze ed in parallelo, ha maturato la consapevolezza delle limitate e incerte prospettive per il futuro, nonché delle retribuzioni inadeguate, offerte dall’Italia nel campo della ricerca. Ha quindi fatto domanda per una borsa di Studio per studenti italiani che volessero effettuare un periodo in Francia (la borsa MAE, offerta dall’Ambasciata francese in base ad un accordo italo-francese,) e, grazie anche alla sua conoscenza della lingua francese ottenuta con gli studi effettuati in Valle d’Aosta, ha potuto svolgere 5 mesi (da marzo a luglio 2015) della sua attività presso il laboratorio di Neuroendocrinologia all’Università di Lille (Development and Plasticity of the Neuroendocrine Brain). Quell’esperienza l’ha portata ad effettuare altri 3 mesi, l’anno successivo, in Belgio (a Liège) e le ha anche permesso di ottenere un contratto di lavoro come post doc di ricerca presso il laboratorio francese di Lille, subito dopo aver conseguito il Dottorato in Neuroscienze, nei primi mesi del 2018.

“Il Giappone è arrivato l’anno scorso, nel 2019, dall’unione di un interesse personale/lavorativo di cambiare rotta nel campo della mia ricerca, dalla curiosità di scoprire un Paese così diverso e distante dal nostro, e dai legami personali, che mi hanno dato il coraggio di intraprendere strade sconosciute”.

Avendo coltivato un interesse nello studio dei meccanismi neurali alla base della meditazione, dopo un anno e mezzo di post doc francese, benché ben retribuito e con possibilità di crescita lavorativa, Sara ha deciso di fare un “salto” e di iniziare a vedere quali gruppi di ricerca in Europa e in paesi extraeuropei si occupassero di meditazione, e più precisamente di Mindfulness. “Dopo aver scritto vari progetti per avere dei finanziamenti di borsa di ricerca, uno è andato a buon fine, e a luglio 2019 ho preso un volo per il Giappone, patria madre delle pratiche di meditazione, dove ho iniziato a studiare gli effetti della Mindfulness sull’uomo. Devo riconoscere che questo grande cambiamento, in una cultura così diversa dalla nostra, probabilmente non l’avrei mai fatto da sola. É stato dopo aver conosciuto il mio attuale compagno, anche lui ricercatore italiano all’estero, con il quale abbiamo deciso di cercare lavoro qui in Giappone, entrambi come ricercatori. La mia intenzione e speranza sarebbe quella di ritornare in Italia, e perché no, in Valle d’Aosta, per poter contribuire allo sviluppo del mio Paese grazie alle competenze da me acquisite nel corso degli anni trascorsi all’estero”.

Oggi Sara è tornata in Valle.